Greenpeace Milano promuove la sostenibilità attraverso un evento ecologico e creativo
22 Novembre 2023Batterina, la mascotte donata dai bambini al Comune
23 Novembre 2023Il Consiglio direttivo di Terziario Donna Lombardia si è congiunto a Brescia, designata come Capitale italiana della cultura 2023 insieme a Bergamo. L’obiettivo dell’incontro è stato l’analisi delle attuali misure regionali e di quelle in fase di prossima attuazione, con particolare attenzione all’approfondimento del livello di sensibilità delle imprese nei confronti dei parametri ESG
Tra le varie facce della cultura c’è anche quella d’impresa. E le imprese del Terziario lombardo guidate da donne, non solo danno un importante contributo in termini occupazionali e di ricchezza prodotta, ma si dimostrano innovatrici sotto diversi aspetti, a partire dai passi fatti verso un’economia sostenibile.
Lionella Maggi, Presidente di Terziario Donna Lombardia.
I dati provenienti dall’elaborazione congiunta di InfoCamere e Polis-Lombardia sul Registro Imprese mettono in luce il ruolo predominante delle imprese a guida femminile nel settore terziario della Lombardia. Su un totale di 161.802 imprese femminili attive, corrispondenti al 20% del totale regionale, ben 132.224 (pari all’81%) operano nei settori del commercio e dei servizi.
L’influenza delle donne nell’ambito economico emerge chiaramente anche dall’Osservatorio sostenibilità nel Terziario in Lombardia, un’indagine focalizzata sull’applicazione dei parametri ESG tra le imprese. Dai risultati, emerge che il 65% delle imprese coinvolte ha donne tra soci/titolari, mentre il 44% conta più della metà di figure femminili tra gli addetti. Questa ricerca evidenzia inoltre che le imprese femminili del terziario lombardo si distinguono per essere promotori di innovazioni nel campo della sostenibilità. Le percentuali sono più elevate rispetto alle imprese guidate esclusivamente da uomini, sia per quanto riguarda le modifiche nell’offerta di prodotti e servizi (49% contro 35%), gli investimenti per l’efficienza energetica (56% contro 48%), e l’assunzione di donne in proporzione al totale dei collaboratori (il 48% delle imprese femminili ha più della metà di donne tra i collaboratori, mentre questa percentuale scende al 35% per le imprese a guida esclusivamente maschile).
Una sensibilità da valorizzare sia attraverso percorsi formativi, che consentano alle imprese di dotarsi del know how necessario, sia attraverso finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto che permetterebbero un’accelerazione del processo di transizione dell’economia.
Lionella Maggi, Presidente di Terziario Donna Lombardia.